Cellulare alla finestra, portafoglio sul comò,
penna sulla mano destra e silenzio intorno a me.
Una frase detta piano, cigolando tra le labbra,
si fa strada nelle vene, fino a muovermi la mano.
Non si è mai abbastanza soli per parlarci onestamente,
per capire quanto siamo prigionieri di noi stessi.
Fogli pieni di pensieri si compongono pian piano,
mentre il sole si nasconde dietro un albero d’autunno.
Siamo fatti di ricordi che ci fanno compagnia,
come cari vecchi amici che ci vengono a trovare.
Non si è mai abbastanza soli per parlarci onestamente,
per capire quanto siamo prigionieri di noi stessi.
Copyright © 2020 Samuele Villini.
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