Si racconta che
le sue piccole mani
stringevano forte un sogno
mentre tutto intorno
c’era il silenzio assordante
di mille parole vuote e inutili.
Si racconta che
i suoi occhi innocenti
avevano già visto abbastanza dolore
e non c’era nessuno
in grado di spiegare
perché fosse tutto così difficile.
Si racconta,
ma non si può dire,
che chi non prova sentimenti
non ha un cuore e non può capire,
perché infondo è già morto
ma non lo sa.
Si racconta che
a volte anche i cattivi piangono
ma pensano che sia debolezza
e hanno continuamente bisogno
di dimostrarsi forti
per non restare sopraffatti.
Si racconta,
ma non lo sapremo mai con certezza,
che quel sogno
stretto da quelle piccole mani
è il posto dove finalmente
nessuno avrà mai più paura.
Copyright © 2020 Samuele Villini.
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