Ripercorro la mia vita a bocca aperta,
con lo sguardo sbalordito di chi guarda le macerie.
Costruisco con i resti di me stesso,
ho trovato mille scuse per tornare a farmi male.
E mi perdo tra gli spazi delle note,
certe volte sembra proprio che non posso farne a meno.
Metto insieme la mia vita e le parole,
mentre osservo le mie dita che si muovono da sole.
Faccio a pugni con me stesso e con il tempo,
chiuso dentro un labirinto di miraggi e delusioni.
Lascerò la voce perdersi nel vento,
con parole di velluto e una chitarra senza fiato.
Sono sveglio e penso come quando sogno,
quando dormo sogno almeno come quando sono sveglio.
Cosa cerco dentro il fondo di un bicchiere,
cosa penso di trovare in un angolo di cielo?
Mentre resta ancora un colpo da sparare,
o magari solamente il suo rumore da sentire.
Con la penna scrivo frasi da cantare,
da cantare sottovoce per non farmi troppo male.
Faccio a pugni con me stesso e con il tempo,
chiuso dentro un labirinto di miraggi e delusioni.
Lascerò la voce perdersi nel vento,
con parole di velluto e una chitarra senza fiato.
Copyright © 2021 Samuele Villini.
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